9 ottobre 2007


SENZA PAROLE

.................Vivi...............zionismo......................







Cosa vuol dire vivisezione o sperimentazione animale?
Per vivisezione o "sperimentazione in vivo" si intende qualsiasi esperimento eseguito su animali o umani. Ogni anno solo in Italia circa 900.000 animali, quasi 2500 al giorno tutti i giorni, vengono utilizzati per prove inutili e ripetitive, inapplicabili per la salute umana, ancora richieste da leggi antiquate e superate. Gli stessi test sono ripetuti successivamente, con altre forme e tempi, sui destinatari ultimi del prodotto in sperimentazione: noi umani.

Quali esperimenti vengono effettuati?
Tutti, anche quelli che non puoi immaginare. Tra i più comuni: test di tossicità acuta e cronica, irritazione della pelle ed inalazione, avvelenamento, induzione di cancro in varie parti del corpo. Gli animali sono obbligati ad ingerire sostanze di ogni genere dalle creme ai pesticidi; vengono privati dei genitori per esperimenti psicologici; vengono irradiati con raggi di ogni tipo; vengono torturati con elettrodi nel cervello; vengono modificati geneticamente nel tentativo di renderli più simili all'uomo, ma non basta cambiare 1, 2, e nemmeno 1000 geni per ottenere un uomo in miniatura.

7 ottobre 2007


Tutto tace......la crudeltà umana non ha limiti
«I monaci devono aderire alle leggi di Dio e del governo, se violano tali leggi commettono reati»


«Birmania, cremate le vittime delle stragi»
I dissidenti denunciano: «Almeno duecento cadaveri bruciati in segreto»




La speranza della pacifica rivoluzione zafferano si è perduta, prima, nella violenza e nella crudeltà della repressione. E, ora, nell'orrore inimmaginabile dell'ultima rivelazione uscita dalla Birmania grazie al coraggio dei dissidenti. I militari starebbero utilizzando il crematorio pubblico che si trova a nordest di Rangoon per far sparire i corpi delle vittime della repressione, così da impedire ogni futura «conta del male».

Nessuno si è preoccupato di restituire i resti alle famiglie o semplicemente garantire un minimo rito funebre secondo la tradizione buddista».
La pratica di bruciare i cadaveri per impedire un bilancio ufficiale della repressione non è nuova, in Asia.


«Ai medici — ha fatto sapere un volontario straniero — non è stato consentito di curare i feriti: ordini precisi dei militari. Senza alcun tipo di trattamento, è inevitabile che molti tra coloro che hanno subito ferite possano essere morti nel giro di pochi giorni».

Corriere della sera, 08 ottobre 2007