26 settembre 2007




Lettera presidente UBI
SITUAZIONE IN BIRMANIA

Cari amici,
la situazione in Birmania sta precipitando e si contano già trenta morti!!! Con Maria Angela e Keiko abbiamo deciso di promuovere questa sera alle ore 20,00 un sit-in avanti l'Ambasciata del Myanmar. Spero che riterrete opportuna anche voi questa iniziativa per non abbandonare il clero e il popolo birmano al suo destino. M.A.da domani sarà in Olanda per il CD dell'Unione Buddhista Europea (di cui, ricordo, è Presidente) e proporrà interventi presso la Comunità Europea in tal senso. Il Comune di Roma sta organizzando per domani un'altra iniziativa di solidarietà. Immaginiamo e operiamo subito ulteriori iniziative in altre città perchè la situazione diventerà a breve molto più difficile se non ci sarà una mobilitazione generale. Avverttite i Vostri Centri e gli altri con cui siete in contatto. Teniamoci informati della evoluzione delle cose.
Nel Dharma,
G.

25 settembre 2007




sezione ebrei-donne ariane
resti capriate

Non dimentichiamo!

A circa sei chilometri da Carpi, in località Fossoli rimangono ancora le tracce visibili di quello che, nel corso del 1944, è diventato il Campo poliziesco e di transito (Polizei- und Durchgangslager) utilizzato dalle SS come anticamera dei Lager del Reich. I circa 5.000 prigionieri politici e razziali che passarono da Fossoli ebbero come tragiche destinazioni i campi di Auschwitz-Birkenau, Dachau, Buchenwald, Flossenburg.

24 settembre 2007

LA REALTA'





Hai mai fatto un sogno tanto realistico da sembrarti vero? E se da un sogno così non ti dovessi più svegliare? Come potresti distinguere il mondo dei sogni da quello della realtà?



- Non cercare di piegare il cucchiaio... è impossibile... cerca invece di gungere alla verità...
- Quale verità?
- Che il cucchiaio non esiste... allora ti accorgerai che non sarà il cucchiaio a piegarsi, ma sarai tu stesso...



Una cosa è conoscere la strada giusta, altra cosa è imboccarla.

Io ti posso portare fino alla soglia, ma tocca a te oltrepassarla.

So che mi state ascoltando, avverto la vostra presenza. So che avete paura di noi, paura di cambiare. Io non conosco il futuro, non sono venuto qui a dirvi come andrà a finire, sono venuto a dirvi come comincerà. Adesso appenderò il telefono e farò vedere a tutta questa gente, quello che non volete che vedano. Mostrerò loro un mondo senza di voi, un mondo senza regole e controlli, senza frontiere e confini. Un mondo in cui tutto è possibile. Quello che accadrà dopo, dipenderà da voi e da loro.






Progetto ALICE
Nessun uomo è un'isola separata

La ricerca pedagogica-culturale di Valentino Giacomin a Sarnath e Bodhgaya-India

Nell'ambiente, molti conoscono Valentino Giacomin, stella ricca d'energia, lavoratore e praticante instancabile ormai da più di un ventennio, conoscerlo e frequentarlo mi ha sinceramente arricchito, trovo i suoi progetti e la sua dedizione verso gli altri, come priorità i bambini-ragazzi, una vera e ricca pratica.

Valentino Giacomin psicopedagogista, operatore sociale-ricercatore, riconosciuto e premiato per i suoi eccezionali contributi nel campo dell'istruzione attraverso l'insegnamento, la scrittura, la leadership, il servizio sociale, la ricerca sulla mente, la ristrutturazione cognitiva e la proiezione, finalizzati ad introdurre un nuovo paradigma scientifico nell'educazione spiritualizzando la pedagogia.
Nei primi anni '80 Valentino e Luigina, fondatori di un Centro di Filosofia e psicologia Tibetana a Villorba , Treviso, hanno tratto ispirazione dagli insegnamenti del noto Maestro Lama Yeshe ed hanno elaborato una innovativa metodologia educativa finalizzata alla riscoperta dell'unità ed alla crescita di individui non frammentati ma Interiormente Integrati.

La sperimentazione didattica, avviata in Italia e condotta per circa un decennio nella Scuola Pubblica, per rispondere al disagio degli insegnanti di fronte alle difficoltà degli studenti in termini di capacità d'attenzione, concentrazione, e di contro, all'aumento di aggressività ed alla violenza fisica e verbale.

Il Progetto Alice, sostiene che i metodi tradizionali non funzionano, anche perché sono fondati su una premessa sbagliata; So di sapere, conosco la matematica, conosco la storia......
Noi diciamo al contrario ai nostri studenti; Ricordati di Socrate, so di non sapere!
Tutto ciò che so, conosco e penso, non è del tutto vero. Io, il mondo, gli altri, non esistono come io credo.
Partiamo da un importante processo di auto-diminuzione, la consapevolezza che sono ignorante, quindi, non devo credere ai miei pensieri, prendendoli per veri.
Noi mettiamo in discussione le false certezze.

Non diamo nulla per scontato.Demoliamo il castello di conoscenze tradizionali per costruire una nuova visione del mondo fondata sull'esplorazione del mondo esteriore ed interiore, sul concetto di unità, di interdipendenza, quindi, di pace, cooperazione e solidarietà, perché ogni essere umano è una parte di me.


Il concetto di base del Progetto Alice è l'unitarietà, , l'obiettivo non si ferma all'aspetto sociale ma coinvolge anche LA PERSONA, nel rapporto con se stessa.
Da qui la ricerca basilare dell'unità psicologica, al di là delle divisioni create dalla mente conflittuale che impedisce la realizzazione di una personalità armonica.
Il cuore del progetto consiste in una serie di attività coordinate, verbali, grafiche, motorie, utili a stimolare gli studenti, fin dalla scuola materna a mettere in discussione la percezione ordinaria dei fenomeni, esplorare il proprio mondo interiore senza "smarrirsi dentro" e sviluppare le facoltà dell'emisfero sinistro del cervello (creatività, intuizione, introspezione, meditazione, simbolismo, fantasia, sentimenti, intelligenza emotiva, immaginazione, saggezza......)
Il presupposto della metodologia di Progetto Alice è che la sofferenza è causata da un'errata percezione della realtà, che possiamo chiamare semplicemente; ignoranza. tale ignoranza è la causa dell'inquinamento della nostra mente.

Viene proposto agli studenti di osservare quella che noi chiamiamo -catena cognitiva- che solitamente ha inizio con un pensiero, seguito da immagini, idee ed emozioni, reazioni fisiche e verbali, poi seguono, la motivazione, la decisione, la reazione, il risultato dell'azione per se stessi e per gli altri.
La metodologia del Progetto Alice mira a dimostrare scientificamente che di solito i nostri pensieri sono inappropriato o errati (finendo per essere percepiti come negativi) a causa di una visione dualistica che caratterizza il vecchio paradigma dell'educazione.
Cerchiamo di rendere i nostri studenti consapevoli del fatto che un'errata percezione crea una gran confusione in tutte le catene cognitive.
La conclusione cui gli studenti giungono, non mentalmente ma esperienzialmente, è che da una percezione ed un pensiero inappropriato non possono che derivare divisioni e conflitti, sofferenza e violenza, per sé, per gli altri, per l'ambiente stesso.
E da questa de costruzione cognitiva, in cui si prendono le distanze da un modo di pensare abusato e normalmente scontato, si parte per costruire una propria visione della realtà basata sull'osservazione e l'auto-osservazione, sulla scoperta dell'INTERDIPENDENZA, della LEGGE di CAUSA-EFFETTO, dell'unità profonda di tutto ciò che è, in un processo che i ricercatori di Alice Project chiamano "Ricostruzione Cognitiva".
Gli studenti, in maggioranza hindu di diverse tradizioni, ma anche buddisti, musulmani, cristiani, vengono incoraggiati e guidati a conoscere a fondo e praticare gli insegnamenti ed i metodi tramandati dalla loro tradizione religiosa di appartenenza.