Filosofica(mente)
AL FESTIVAL FILOSOFIA 200 APPUNTAMENTI SUL SAPERE
Da venerdì 14 a domenica 16 settembre Modena, Carpi e Sassuolo propongono lezioni magistrali, mostre, concerti, film, giochi e cene filosofiche
"E' meglio sapere o ignorare?
Si può essere saggi senza verità?
Il premio della conoscenza è la libertà o il dolore?
E, ancora, che ruolo può avere la filosofia in un'epoca che fatica a insegnare la storia e a conservare la memoria?"
Tanti gli eventi da segnalare, uno a me caro.....
Giangiorgio Pasqualotto
è professore di Estetica presso l'Università di Padova. Tra i maggiori conoscitori del pensiero zen, si è occupato di buddhismo, ascetismo ed estetica orientale. I suoi studi si muovono nell'ambito di una filosofia comparata, ossia di una ricerca volta ad approfondire le corrispondenze tra pensiero d'Oriente e pensiero d'Occidente. Tra le sue opere: Illuminismo e illuminazione (Roma 1997); Yohaku. Forme di ascesi nell'esperienza estetica orientale (Padova 2001); Estetica del vuoto (Venezia 2002); East and West. Identità e dialogo interculturale (Venezia 2003); Il buddhismo (Milano 2003).
Dove Siamo nel Mondo:
A caso............
Giovanni Lindo Ferretti
*Allevare menti, pascolare pensieri*
Recital di canzoni e poesie
Piazzale della Rosa
di Giovanni Lindo Ferretti
con: Lorenzo Esposito e Reffaele Pinelli
"Mia nonna mi ha insegnato che quando va male, davvero, bisogna salvare la forma. Raccontava di grandi carestie che hanno attraversato, nei secoli, le nostre valli. Le donne, nelle case, continuavano ad impastare e cuocere qualsiasi rimedio, anche la terra, il muschio, la segatura, l'erba, in forma di pane. Mio padre, per sopravvivere, in campo di prigionia tedesco, ha masticato e rimasticato pezzi di cuoio, residui di scarpe, bolliti a minestra. Era festa se catturavano un topo e veniva cotto allo spiedo, di nascosto. Insieme alla vita l'uomo deve salvaguardare l'umanità.
Se manca la sostanza diventa la forma il limite invalicabile dell'esistenza. Preziosa comunque.
Il limite, il confine del mio operare pubblico è la parola. Preziosa.
È un'arma la parola. Un'arma il tono, il ritmo. Forma e sostanza.
Deve essere forte la parola, anche quando è leggera, quando si fa sinuosa.
Un rapimento, un'estasi che brucia e fa silenzio intorno.
Far fiorire il deserto.
Qui, ora, s'adora l'apparenza, cosmetica idea di bellezza che nasconde e appiana, ma la bellezza è luce e brilla di verità.
Non tanto liberare la fantasia, quanto lo sforzo di penetrare la realtà, svelarla e raccontarla.
L'eccesso satura i sensi: vista, udito, olfatto, gusto, tatto e li esaurisce.
Noi siamo saturi, quasi esauriti.
Sono figlio di un mondo, irrimediabilmente finito, che ha fatto dell'allevare, pascolando, la forma quotidiana del suo vivere.
Imperterrito continuo a pascolare allevando.
Solo parole: lette, recitate, cantate.
Una voce, due voci, un suono: l'organetto diatonico, che ha segnato il limite musicale tra la tradizione e la modernità.
Il suo utilizzo segna la via del ritorno. Tutto cambiato. Tutto diverso.
E l'uomo?"
13 settembre 2007
Pubblicato da
oblò sul mondo
alle
09:33
Etichette: Bain De Soleil
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